domenica 25 dicembre 2016

Ti auguro la nostra porzione illuminata

Ai miei fratelli, che basta ritrovarci in stazione alle 18:02 del 24 dicembre per tornare ad essere i tre bambini entusiasti che preparavano il latte e biscotti per le renne e impacchettavano i regali per la mamma e il papà sotto il piumone. Ai momenti Art Attack della sera della vigilia, al tavolo della sala ingombro di cartoncini, nastri e pastelli colorati.
Alla mia famiglia e al nostro Natale quest'anno -faticosamente- ancora da inventare, ma forse basta già essere famiglia, che tutto il resto poi non conta.
Ai biglietti ancora da scrivere, alla parole di gratitudine che vorrei trovare. Agli sms firmati con il nome e sorrido, perchè mi piace pensare che, così, semplicemente ci (ri)conosciamo.
Alle mie amiche, ai nostri wapp strampalati e ai regali che - forse - ci scambieremo a Ferragosto. Agli abbracci che, veri o virtuali, sono la migliore forma di auguri che ci sia. Come a dire "vieni ti faccio un po' di posto qui vicino".
Alla cucina della nonna Silvana dove vorrei un attimo poter tornare, in una di quelle sere quando tornavo da lavoro e mi faceva scubettare la verdura dell'insalata russa - tutte uguali, mi raccomando. Alle improvvisate della nonna Piera, che ci mancano i cannoncini salati della Prova del Cuoco decisi alle 12:30, del 25 dicembre, naturalmente.
A te, anzi a noi, alla nostra vita al contrario, alle nostre meravigliose e strampalate cene di NON Natale, cipolle/panettone/proseccoil 23 dicembre. Al nostro esserci capiti, i miei spigoli, le tue paure, le nostre sacche di solitudini che si abbracciano ed è il solco tiepido sul cuscino dove dormire quando non ci sei.

A questa mezzanotte: e auguro che porti giorni belli, frammenti di magia e amore. (L'amore per un uomo, una donna, un fiume, una stella).
Ti auguro la nostra porzione illuminata.
#Christmas2016

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